LITIX

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20 ANNI DI ESPERIENZA NELLA LAVORAZIONE DELLA PIETRA TRA INNOVAZIONE E TRADIZIONE

LITIX offre una gamma di soluzioni e servizi che coprono l’intero spettro della lavorazione dei materiali, dalla creazione di opere e manufatti alla fornitura di tecnologie avanzate. 

LITIX comprende le due unità ROBOTOR e TORART. La nostra missione è fondere tecniche tradizionali con tecnologie avanzate come la robotica e la stampa 3D, stabilendo nuovi standard nel campo dell’arte e dell’artigianato.

ROBOTOR e TORART sono aziende “sorelle”: ROBOTOR specializzata nella produzione di robot e TORART che utilizza i robot di ROBOTOR per creare sculture, opere d’arte contemporanea e di design, repliche.

Attualmente, più di 400 giornali e testate televisive in tutto il mondo stanno scrivendo e parlando di ROBOTOR, tra cui New York Times, Washington Post, CBS, RAI, Corriere della Sera, DOMUS, ecc.

 

La storia

ROBOTOR© nasce dall’esperienza nel campo della lavorazione del marmo dei due soci, Giacomo Massari e Filippo Tincolini, che, nel 2004, a Carrara, fondano TORART©.

TORART© è un laboratorio d’arte creato all’interno della Cave di Carrara, capace di unire il rispetto per il lavoro tradizionale alla passione per le più moderne tecnologie. 

Jeff Koons, Barry x Ball, Francesco Vezzoli, Vanessa Beecroft, Giuseppe Penone, Zaha Hadid, Maurizio Cattelan, Fondazione Bisazza, Zachary Eastwood-Bloom, Amanda Levete, Venini, Emmanuel Babbled e altri ancora si sono rivolti e si rivolgono a TORART©. Insieme a loro, anche importanti musei e grandi aziende hanno utilizzato TORART© per la riproduzione di opere d’arte del passato che hanno avuto un eco sui media di tutto il mondo.

ROBOTOR© nasce da questa esperienza nell’uso dei robot per la scultura. Oggi TORART© utilizza i robot di ROBOTOR© per realizzare le opere di artisti e designer di tutto il mondo. 

ROBOTOR© è un’azienda riconosciuta nel mercato di riferimento perché specializzata nell’integrazione di robot industriali multi-asse per la fresatura della pietra: la soluzione tecnologica più avanzata per l’automazione del processo produttivo!

Un software sviluppato internamente genera autonomamente il programma che consente al robot antropomorfo di lavorare tutte le pietre, marmo compreso.

 

Obiettivi

Nostro obiettivo è mantenere e consolidare il posizionamento di TORART©, già oggi riconosciuta a livello mondiale come un punto di riferimento per la scultura e posizionare ROBOTOR© come l’azienda che produce  “robot per la scultura nati dagli scultori”, robot che si inseriscono naturalmente nel flusso operativo dell’ azienda eliminando le fasi di lavoro usurante, diminuendo i tempi di esecuzione, aumentando la produttività e la qualità senza la necessità di competenze specifiche grazie al software di auto-programmazione OR-OS©.

 

Il progetto ROBOTOR

Tutto il progetto ROBOTOR© nasce da una precisa filosofia “figlia” di 18 anni di esperienza nella lavorazione delle pietre.

L’utilizzo degli utensili appropriati combinata con l’ottimizzazione dei percorsi di lavoro permettono un utilizzo della macchina senza interruzioni H24, rispondendo alla necessità di avere un preciso controllo dei tempi di lavorazione e di costo: l’operatore può dedicarsi ad altre mansioni in attesa del completamento dell’opera. 

Una filosofia che ha orientato lo sviluppo del sistema nei suoi vari componenti.

Il cuore di ROBOTOR© è OR-OS©, il rivoluzionario software di auto-programmazione per fresatura CNC. Attraverso interfacce intuitive, senza bisogno di competenze specifiche di programmazione, OR-OS© consente a tutti di utilizzare il robot anche per realizzare lavori complessi.

OR-OS© parte da un file 3D e converte, automaticamente, il modello in percorsi utensili senza l’intervento dell’operatore.

3 semplici step:

  • 1° step, allegare il file 3D del modello da realizzare;
  • 2°step, selezionare il tipo di forma da eseguire;
  • 3° step selezionare il tipo di lavorazione in base alla tempistica e alla qualità richiesta.

Grazie a sensori sulla macchina la fresatura è controllata in tempo reale per una lavorazione H24 effettiva.

Un’opera si realizza col robot mediamente in un decimo del tempo necessario con tecniche tradizionali (al netto della finitura manuale).

 

Lavorazioni

La fragilità del patrimonio artistico-culturale che ci è stato lasciato in eredità trova nella tecnologia la soluzione per rendere fruibili a tutti opere andate distrutte per eventi naturali o causati dall’uomo, opere che non si possono spostare dalla loro sede naturale, opere contese per diatribe sulla legittima proprietà o semplicemente impossibili da esporre.

Per queste ragioni siamo da sempre al servizio di progetti di archeologia digitale e recupero del patrimonio artistico.

Nel 2016 la nostra riproduzione in scala di due terzi del monumento siriano chiamato Arco Monumentale di Palmira, noto anche come Arco di Trionfo, distrutto dall’Isis a fine del 2015, ha fatto il giro del mondo quale simbolo della rinascita dopo la guerra.

Grazie alle immagini dell’arco scattate prima della distruzione, è stato possibile creare un modello 3D punto di partenza per realizzare una perfetta replica.

Con la stessa logica la statua greca di Perséfone Gaia di origine tarantina, esposta all’Altes Museum di Berlino è ritornata a casa come replica ed è oggi visibile al Museo Archeologico nazionale di Taranto o, ancora, la Musa della Danza, la divina Tersicore, opera di Canova, è stata in mostra come replica al museo di Vetulonia in occasione del bicentenario della morte del grande maestro

Nel 2020 in poco più di 10 giorni è stata scolpita nel marmo una delle opere più famose di Canova, Amore e Psiche, il gruppo scultoreo che il maestro del neoclassicismo ha impiegato cinque anni a completare, nel 1793. Anche in questo caso, punto di partenza un file 3D, la scansione di un gesso dell’opera esposta al Louvre di Parigi, che il software di ROBOTOR© ha utilizzato per programmare il robot. Risultato: una replica dell’originale partendo da un blocco di marmo bianco di Carrara del peso di 10 tonnellate esposta a Roma nell’ambito della mostra “Eterna bellezza”, insieme ad altre 170 opere provenienti dai musei di tutto il mondo.

Ora ROBOTOR© e TORART© sono coinvolte nella soluzione di una delle controversie culturali che “infuria” da oltre un secolo. Si tratta delle sculture e dei bassorilievi del Partenone e di altri templi greci classici sull’Acropoli di Atene portati in Inghilterra nei primi anni del 1800. La Grecia ne rivendica la proprietà, l’Inghilterra risponde che sono stati legittimamente acquistati. In attesa di una soluzione si è deciso di iniziare a realizzare delle repliche che sicuramente consentiranno di moltiplicare la possibilità di fruizione di un patrimonio artistico risalente al 447 a.C.

Oltre alla collaborazione con musei di tutto il mondo, è il lavoro con artisti di livello internazionale come Jeff Koons, Barry x Ball, Francesco Vezzoli, Vanessa Beecroft, Giuseppe Penone, Maurizio Cattelan e altri ancora a confermare quotidianamente il livello di qualità e affidabilità del sistema ROBOTOR© capace di realizzare opere prima impossibili soprattutto per le tempistiche necessarie nella moderna società.

Anche gli oggetti di design sono opere artistiche “piegate” alle funzioni pratiche tipiche di un oggetto d’uso quotidiano. E’ questo l’approccio di TORART e ROBOTOR che  realizza oggetti scultorei ma perfettamente funzionali per designer e architetti come Zaha Hadid, Viktor Udzenija, Fondazione Bisazza, Zachary Eastwood-Bloom, Amanda Levete, Venini, Arik Lev, Emmanuel Babbled e tanti altri.

 

Il robot è uno strumento nella cassetta degli attrezzi di uno scultore

Il robot si introduce nel tradizionale processo di realizzazione di un’opera d’arte sostituendo il lavoro usurante di artigiani specializzati che hanno sempre avuto il compito di prendere il blocco di pietra per far emergere l’opera pensata dall’artista. È raro vedere l’artista stesso eseguire tutte le fasi. L’artista da sempre pensa l’opera, realizza il bozzetto in creta ed eventualmente l’opera a grandezza naturale in gesso (famosi i gessi di Canova) poi affida a laboratori specializzati il compito di “tradurla” in marmo o altro materiale. L’artista eventualmente interviene in fase di finitura direttamente o dando precise indicazioni. Così Michelangelo, così gli artisti contemporanei. Il vantaggio è che gli artisti oggi possono permettersi di pensare opere che col metodo tradizionale risulterebbero impossibili per i tempi necessari alla loro realizzazione ma il robot non si sostituirà mai all’artista: non è un creativo ma un mero esecutore. Viceversa, come tutte le innovazioni tecnologiche, amplia le possibilità creative degli artisti come hanno dimostrato BarryXBall e Quayola, per citarne alcuni.

La sostenibilità

La particolare filosofia progettuale del progetto ROBOTOR© che non prevede azioni “violente” sulla materia ma privilegia un approccio “dolce” grazie alla fresatura del materiale con punte diamantate di dimensioni progressivamente sempre più “fini”, consente l’utilizzo anche di materiali compositi ottenuti riciclando scarti di lavorazione, sposando soluzioni sostenibili e inaugurando una nuova stagione della lavorazione della pietra.

Più in generale, la possibilità di verificare virtualmente la lavorazione, permette di “tagliare” il blocco da utilizzare eliminando il più possibile scarti di lavorazione.

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